Luminoso e devastante, Vicino a casa parla di decidere che tipo di uomo si vuole essere e di come trovare il proprio posto nella città ferita che si chiama casa. Anthony, il fratello di Sean, è un tipo tosto. Quando erano bambini, la madre cercava di tenerlo lontano dai guai, ma senza successo. Sean doveva essere diverso, doveva andarsene lontano e non tornare mai più. Ma Sean torna. Torna a Belfast, dove i posti di lavoro sono sempre meno, la sua laurea non ha valore e nessuno lo considera. Torna, suo malgrado, alle vecchie abitudini: notti folli, prestiti non restituiti, affitti non pagati, lavori occasionali che falliscono. Torna in queste strade lacerate, dove la prosperità promessa dalla pace non è mai arrivata. Torna dai suoi fratelli, dalla madre e da tutte quelle cose di cui non parlano mai. Finché una sera, a una festa, esausto e circondato da estranei che lo prendono in giro, commette un grosso errore che fa precipitare tutto nel caos. Il romanzo racconta le conseguenze di quella notte, mentre Sean cerca di dare un senso a ciò che è diventato e di confrontarsi con le relazioni che lo hanno formato, nel bene e nel male. Attingendo alla propria esperienza, Michael Magee esplora la mascolinità contemporanea plasmata dal luogo e dalla classe, dal trauma individuale e collettivo, dal silenzio e dalla violenza, ma anche dal coraggio, dalla lealtà e dalla volontà di sopravvivere. Scrive delle complesse forme di amore che esistono in una famiglia, tra fratelli, tra madre e figlio. Scrive dell'intimità dell'amicizia maschile e della dolorosa sensazione di non appartenere più alle persone con cui si è cresciuti. E scrive, con intelligenza e umanità sorprendenti, della povertà e della criminalità che minacciano i giovani della classe operaia, e della lotta per liberarsene.