Nel 1936 i falangisti fucilano García Lorca, Gide torna dal suo viaggio in Unione Sovietica, Hitler e Mussolini stabiliscono l’Asse Roma-Berlino, Céline consegna all’editore Denoël un rovente libello intitolato Mea culpa, a Milano muore la madre di Carlo Emilio Gadda. E anche la Parigi geometrica di Haussmann sembra pronta ad arrendersi a un destino di catastrofe. Solo i passages, in questo romanzo fantastico di Michele Mari, rimescolano i tempi storici facendo incontrare i vivi e i morti in un sottomondo onirico carico di reminiscenze e di premonizioni. Ci sono luoghi e tempi, nella Storia, in cui tutto si sfiora: il gioco doloroso e affascinante di questo libro è fermarsi sul crocevia, e provare a dar vita alle parole mai dette, alle piú insospettabili affinità.