Negli ultimi cento anni matematica e letteratura hanno incrociato il loro cammino molte volte, troppe perché si tratti soltanto di incontri casuali. Se è vero che entrambe sono attività di “finzione” e consistono principalmente nell’invenzione di mondi possibili, non stupirà questo continuo e fecondo rispecchiamento. Sensibili in modo particolare al fascino della matematica si sono dimostrati poeti, narratori, romanzieri che nulla accomuna l’uno all’altro, se non il fatto che nelle loro opere emergono idee o strutture matematiche, affiorano riferimenti ai numeri transfiniti o alle geometrie non euclidee, balenano metafore costruite su concetti tratti dall’algebra o dalla logica. Tale fascinazione ha prodotto straordinari racconti; questa antologia ne propone ventisei, da Il libro di sabbia di Borges a La Biblioteca Universale di Kurd Laßwitz, da Tennis, trigonometria e tornado di David Foster Wallace a un Breve ritratto di Alan Turing di Carrère.