Lo straordinario esordio di Ottessa Moshfegh. «Si legge come lo zampillo sfrontato che fuoriesce da una gola tagliata: immediato, viscerale, audace, spietato, violento e grottescamente bello…» - Los Angeles Review of Books Salem, Massachusetts, 1851: McGlue è tenuto sotto chiave nella stiva di una nave, ancora troppo ubriaco per essere sicuro del proprio nome, della situazione e del proprio orientamento: potrebbe aver ucciso il suo migliore amico. La memoria intollerabile di ciò che è accaduto si accompagna ai suoi sprazzi di sobrietà. Ottessa Moshfegh veleggia spavalda nella grande tradizione letteraria americana e ci regala un furfante perfido e senza cuore in un viaggio affilato come un coltello attraverso le nebbie dei ricordi.