Fin dove è lecito spingersi per sopravvivere? La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. “Da anni avevamo fame e paura,” dice. È l’autunno del ’43 quando, per sfuggire ai bombardamenti su Berlino, Rosa arriva a Gross-Partsch, un paese vicino al quartier generale di Hitler. Insieme ad altre nove donne del villaggio, viene subito reclutata per assaggiare – ogni giorno per tre volte al giorno – le gustose pietanze destinate al Führer, così da accertarsi che non siano avvelenate.
Rosella Postorino non teme di addentrarsi nell’ambiguità delle pulsioni e delle relazioni umane, per chiedersi che cosa significhi essere, e rimanere, umani. Ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri della giovinezza. Come lei, i lettori si trovano in bilico sul crinale della collusione con il Male, della colpa accidentale, protratta per l’istinto – spesso antieroico – di sentirsi, nonostante tutto, ancora vivi. “La voce dell’assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante.” Donatella Di Pietrantonio