Luglio, 1996: la cittadina di Talcott, in West Virginia, organizza un festival folkloristico dedicato a John Henry, leggendario spaccapietre nero celebre per aver sfidato e battuto, alla fine dell’Ottocento, una delle prime trivelle a vapore. A Talcott convergono i destini di un giovane e cinico giornalista nero freelance e dei suoi colleghi «sbafisti», della figlia di un collezionista monomaniaco, di due professionisti della comunicazione e di una coppia di albergatori locali, di un gregge di turisti e di un uomo con una pistola…
John Henry Festival è un tour de force appassionante che unisce, in un perfetto intreccio di piani temporali, i primi cantieri ferroviari degli Stati Uniti e le isteriche redazioni delle riviste newyorkesi all’avvento di internet, le origini del blues e i concerti degli Stones, le ineffabili degenerazioni della cultura pop e l’orgoglio razziale. Una riflessione sulla storia americana e sui media contemporanei che quindici anni fa già mostrava in tutta la sua potenza il talento dell’autore, anticipando le tematiche di La ferrovia sotterranea, il romanzo con cui nel 2017 ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa.