In un turbine di eventi che si inseguono e si accavallano, nel ritmo alternato di drammatici colpi di scena e momenti di grande comicità, Samson si ritrova a indagare su più fronti, tra sventurati venditori di frodo che barattano bestie da macello per poche libbre di sale, ladruncoli comuni, truffatori di professione e pericolosi individui che si aggirano di notte nei dintorni della stazione, disposti a tutto pur di sfuggire al controllo delle forze dell’ordine. Ad assisterlo, naturalmente, la presenza costante del suo orecchio perduto Una dolce brezza soffia su Kiev, ma in città regna l’inquietudine. Nell’aprile del 1919, a poco più di un anno dall’arrivo delle guardie rosse, la fame e la violenza hanno messo in ginocchio la popolazione, che deve sottostare ai decreti promulgati quotidianamente dall’autorità bolscevica appena entrata in carica. Il giovane Samson Kolečko, membro della milizia a cui la spada di un cosacco ha mozzato l’orecchio, ha il compito di far rispettare la legge, ma nella baraonda seguita all’avanzata dell’Armata rossa è quasi impossibile. A pesare sulla vita dei suoi concittadini, costretti a mangiare quasi esclusivamente minestra d’avena, c’è anche il divieto di vendere e acquistare carne. Ma come si fa a biasimare (e punire) chi riesce a procurarsi quei deliziosi fagottini ripieni di frattaglie venduti sottobanco al mercato ebraico? Per fortuna, la graziosa Nadežda sa come consolare Samson. Ma anche passeggiare sottobraccio con una ragazza che non è ancora sua moglie senza farsi notare dagli agenti della Ceka, l’antenato del Kgb, sta diventando per lui sempre più difficile.