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Donne di porcellana

Virginie De Clausade, Élodie Hesme
Virginie De Clausade, Élodie Hesme
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Prezzo

€ 19,00 

La più grande fabbrica di Limoges. Due donne con un segreto da proteggere. Un cambiamento inarrestabile. Una piccola Versailles industriale. È così che Clotilde Haviland definisce la fabbrica di porcellane del marito, un esempio di efficienza che, nel 1905, arriva a dotarsi di una rivoluzionaria cromolitografica, capace di riprodurre fedelmente qualsiasi disegno, dal più semplice al più elaborato, trasformando le porcellane in vere opere d'arte. Durante il discorso inaugurale, Clotilde guarda con orgoglio a quel macchinario che rappresenta un progresso anche per gli operai, che avranno meno carico di lavoro e godranno di una migliore qualità della vita. Davanti a lei, tra le operaie, Anne invece sa che per le donne non cambierà proprio niente. Nessun avanzamento tecnico potrà mai garantire loro salari uguali a quelli degli uomini, né far cessare le occhiate lascive del caporeparto. Eppure non si sarebbe mai immaginata di assistere, qualche giorno dopo, addirittura allo stupro di una ragazzina di appena quattordici anni né di sentirsi dire dalle colleghe che si tratta di una prassi normale, una sorta diius primae noctis del caporeparto cui nessuna può sottrarsi, pena il licenziamento. Per mesi, Anne è rimasta nell'ombra, per non rischiare che qualcuno scoprisse il segreto che l'ha condotta a Limoges e che, se rivelato, potrebbe distruggere ciò che ha di più caro. Adesso, però, non può continuare a tacere. È una rabbia incandescente, la sua, la rabbia di chi non si era reso conto di aver raggiunto il limite e che all'improvviso esplode, incontrollata e incontenibile. E si diffonde, come una scintilla gettata nella paglia. In un attimo sono decine, poi centinaia le donne che scelgono di lottare con Anne per la propria dignità di lavoratrici. Dall'altra parte della barricata, Clotilde è a un bivio: lei che non è nata ricca, e che ha provato sulla propria pelle le difficoltà della condizione femminile, scoprirà che il suo destino è inestricabilmente legato a quello di Anne e dovrà decidere se restare al fianco del marito o combattere per un progresso che includa davvero tutti, anche le donne. Raccontato attraverso gli occhi di due protagoniste diversissime, eppure unite dagli stessi ideali, questo romanzo rende omaggio a una delle prime rivolte operaie femminili, e a tutte le donne che si sono ribellate al destino e hanno avuto il coraggio di combattere per far sentire la propria voce.

Riguardo al libro
La più grande fabbrica di Limoges. Due donne con un segreto da proteggere. Un cambiamento inarrestabile. Una piccola Versailles industriale. È così che Clotilde Haviland definisce la fabbrica di porcellane del marito, un esempio di efficienza che, nel 1905, arriva a dotarsi di una rivoluzionaria cromolitografica, capace di riprodurre fedelmente qualsiasi disegno, dal più semplice al più elaborato, trasformando le porcellane in vere opere d'arte. Durante il discorso inaugurale, Clotilde guarda con orgoglio a quel macchinario che rappresenta un progresso anche per gli operai, che avranno meno carico di lavoro e godranno di una migliore qualità della vita. Davanti a lei, tra le operaie, Anne invece sa che per le donne non cambierà proprio niente. Nessun avanzamento tecnico potrà mai garantire loro salari uguali a quelli degli uomini, né far cessare le occhiate lascive del caporeparto. Eppure non si sarebbe mai immaginata di assistere, qualche giorno dopo, addirittura allo stupro di una ragazzina di appena quattordici anni né di sentirsi dire dalle colleghe che si tratta di una prassi normale, una sorta diius primae noctis del caporeparto cui nessuna può sottrarsi, pena il licenziamento. Per mesi, Anne è rimasta nell'ombra, per non rischiare che qualcuno scoprisse il segreto che l'ha condotta a Limoges e che, se rivelato, potrebbe distruggere ciò che ha di più caro. Adesso, però, non può continuare a tacere. È una rabbia incandescente, la sua, la rabbia di chi non si era reso conto di aver raggiunto il limite e che all'improvviso esplode, incontrollata e incontenibile. E si diffonde, come una scintilla gettata nella paglia. In un attimo sono decine, poi centinaia le donne che scelgono di lottare con Anne per la propria dignità di lavoratrici. Dall'altra parte della barricata, Clotilde è a un bivio: lei che non è nata ricca, e che ha provato sulla propria pelle le difficoltà della condizione femminile, scoprirà che il suo destino è inestricabilmente legato a quello di Anne e dovrà decidere se restare al fianco del marito o combattere per un progresso che includa davvero tutti, anche le donne. Raccontato attraverso gli occhi di due protagoniste diversissime, eppure unite dagli stessi ideali, questo romanzo rende omaggio a una delle prime rivolte operaie femminili, e a tutte le donne che si sono ribellate al destino e hanno avuto il coraggio di combattere per far sentire la propria voce.
L'autore
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